Brutto anatroccolo

 

 

“Io. Chi. Sono”. Daniela Pareschi divide la sua interpretazione per immagini del capolavoro di Andersen in tre capitoli in cui, giocando su sfumature e allusioni, su dettagli e contrasti, su dissonanze e rimandi, propone un “Brutto Anatroccolo” senza articolo, senza indeterminazione.

La riscrittura del testo originale ad opera di Biagio Russo recupera ed esalta gli aspetti più profondi e meno noti del classico, proponendo al lettore quanto sia complessa la costruzione dell’identità da parte dell’individuo e quanto sia difficile l’accettazione del diverso e del debole, tra i bambini, gli adolescenti e gli adulti.

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